Ricette

Storie dalla Cucina, Una tavola lunga mezzo milione di anni, IL PANE (capitolo primo)

Storie dalla Cucina 
Una tavola lunga mezzo milione di anni


capitolo primo
IL PANE 

In cucina, da tempo ormai immemore uno degli alimenti più diffusi in Italia e in varie forme in tutto il mondo, è sicuramente il PANE per cui cominciamo proprio da questo per il primo capitolo di questa nuova serie di post dedicata alla storia della cucina.
E alle STORIE della CUCINA.. e scrivo storie in quanto spesso, quello che più caratterissa una qualsiasi cosa, che ci riulta più facile da tenere in mente non è proprio la sua storia, con date esatte e grandi uomini, o grandi cibi come in questo caso, ma sono le storielle che si raccontano, le favole, i miti e gli aneddoti.
Questo primo capitolo vi farà fare un rapido viaggio nella storia del pane e poi vi reaglero’ qualche aneddoto a proposito di questo alimento cosi che possiate dirvi: “é davvero successo?” e magari rifletterci un po su.

La storia del pane inizia agli albori della nostra civiltà: era noto all’homo sapiens primitivo, che inizialmente mischiava ghiande tritate con acqua, stendeva l’impasto su una lastra rovente ottenendo una specie di focaccia dura e non lievitata.In seguito sostituì le ghiande con farina ottenuta da cereali macinati tra due grosse pietre.

Una possibilità è che la lievitazione del pane sia nata per puro caso. Un’impasto lasciato all’aria, dimenticato, cotto il giorno dopo si è rivelato più morbido e fragrante… in ogni caso questa scoperta è attribuita agli antichi Egizi, già nel 3000 a.C.

L’alimentazione delle civiltà greca e romana era fondata sulla coltivazione dei cereali. Facevano la polenta di farro, la “celebre” puls di farro, vero piatto nazionale dei Romani ai primordi della loro storia, anche zuppe e focacce e in seguito impararono a fare il pane fatto appunto con farina di farro. 
Il farro è una specie di grano duro molto importante nella storia dell’alimentazione dell’umanità.
Si ritenne infatti che per quanto riguarda la panificazione, la farina ottenuta dal farro, sia una delle migliori. Presso i Romani era d’uso che la farina che proveniva dalla macina era immediatamente trasformata in pasta, e quindi cotta.
Il pane, ai tempi dei romani poteva anche essere fatto di farina di grano, anche se più raramente.

Un aneddoto interessante è che sono stati ritrovati alcuni documenti provanti la nascita della prima “panetteria” o forneria che dir si voglia, insomma a Roma la prima forneria apri’ le porte il 15 a.C. e si narra che anche l’imperatore era presente all’inaugurazione.

Come spesso accade la storia si mescola a miti e leggende.

Anche dopo la caduta dell’Impero Romano questo semplice e nutriente alimento ha trovato il suo spazio nell’alimentazione di ogni continente, o quasi.

Saltiamo qualche secolo e veniamo rapidamente alla fine dell’impero romano e all’inizio del medioevo.

Il pane era, nel Medioevo, il simbolo dell’ alimentazione umana anche grazie al Cristianesimo e alla preghiera del Padre Nostro.
Con il pane bianco di frumento si cibavano i nobili, e le classi più ricche.
La povera gente, il volgo, si sfamava invece con il pane d’avena o di crusca. La sua preparazione consisteva nel fare una pasta senza sale, lievito e spezie, che veniva riposta in un luogo caldo durante la notte e si infornava il giorno dopo.
Questo tipo di pane a “lunga conservazione” era anche il cibo portato dai pellegrini nelle loro bisacce.

Con il passare del tempo il pane si è evoluto e trasformato ma la “ricetta” per fare il pane, utilizzata dai fornai nel medioevo è più o meno la stessa usata oggi dai nostri fornai.

Da tempo immemore esistono frasi, aforismi, motti, poesie e libri che parlano di questo alimnto, e, se siete interessati ad aprrofondire vi consiglio il libro: “Il libro del Pane, storia, profumi e ricette” scritto da Alessandra Meldolesi ed edito da “Editore Ponte delle Grazie”.

Vi lascio una frase, tratta proprio da questo libro, che trovo particolarmente toccante:

«Nessun cibo in Occidente ha un valore tanto pregnante, perché il pane non è soltanto buono: presente all’appello sulle tavole degli oppressi e dei potenti, in ogni epoca e in ogni luogo, ha accompagnato i riti religiosi e le manifestazioni politiche, raccolto gli umori di filosofi, artisti e scrittori. Il pane ha un fascino antico...»

Il pane inoltre, simile, o completamente diverso da quello che portiamo quotidianamente sulle nostre tavole, esiste ovunque nel mondo …

Il pane di frumento è infatti il pane dei paesi occidentali, dell’Europa temperata e di alcuni stati americani ed la più importante fonte di carboidrati della dieta.

Nei paesi come la Norvegia, la Finlandia, la Danimarca e la Svezia invece il pane comune é fatto di segale.
Inoltre in questi paesi più freddi il pane non è propriamente un alimento quotidiano ed ha un prezzo più alto in quanto da quelle parti non è che ci siano campi di segale a perdita d’occhio.

In Africa e nelle zone calde del sud-ovest asiatico (paesi arabi) spesso è usato il pane di miglio o di sesamo, in precise località africane è presente il pane di Teff. L’uso di tali cereali è giustificata dal fatto che questi trovano in quelle regioni le condizioni ottimali di coltivazione.

In Cina, Corea e Giappone,anche se i piatti si accompagnano più spesso con del riso bollito, esiste comunque il pane anche se è fatto di farina di riso e recentemente, sopprattutto in Cina, a causa dell’influenza dell’occidente, è arrivata la “moda” del pane fatto con farina di frumento che viene cotto, al posto che in un forno, in una grande pentola d’olio bollente. Il pane fritto cinese è ora sbarcato anche da noi, qui in Europa, grazie ai numerosi ristoranti asiatici (che io adoro!).


In ultimo vi lascio la ricetta per fare il pane, perché dopo tutta questa storia a me è venuta un po fame.

Pane

INGREDIENTI:

500 gr di farina
300/350 gr di acqua (variabile a seconda del tipo di farina)
15 gr di lievito di birra
10 gr di sale
(arriverete a spendere circa 3 euro)

PREPARAZIONE:

Per prima cosa prendete una ciotola e verstate al suo interno dell’acqua tiepida e il lievito per farlo sciogliere.
Poi, in un recipiente più grande mettete la farina, e l’acqua con il lievito e cominciate ad impastare.
Quando il composto è omogeneo aggiungete un cucchiaino di sale e mescolate ancora. Quando l’impasto è nuovamente omogeneo toglietelo dalla ciotola, mettetelo sul piano di lavoro e preparatevi a lavorarlo per qualche tempo con le mani. Se serve aggiungete farina o acqua.

Se è inverno, una volta che la preparazione è ben lavorata, mettete il vostro composto vicino ad un calorifero o ad una fonte di calore, in estate invece vi basterà coprirlo con un panno pulito e lasciarlo li dove si trova.Lasciatelo lievitare per circa 3 ore e poi date la forma al vostro pane. Infornatelo a 200° per circa 30 o 40 minuti, rispetto alla croccantezza che desiderate ottenere.

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