Ricette

Torta di Mele ovvero il dolce del nonno Antonio

Mi resta solo un nonno ora ma all’inizio, quendo ero piccola ne avevo due.
L’altro nonno, il nonno Antonio, era un polizziotto, e un gran polizziotto fra l’altro e ha fatto anche la guerra, è tornato a piedi dalla Russia con una gamba che si era mezza congelata e ha dovuto usare il bastone per il resto della sua vita.
Io infatti lo ricordo cosi, un uomo grande, imponente, anche più del mio papà che si appoggiava al suo bastone di legno per camminare.
Che mi faceva giocare a carte seduta sul tavolo della cucina, che mi permetteva di rubare il formaggio quando la nonna lo grattuggiava.
Quello che so di lui lo devo per lo più ai racconti del mio papà e a quelli della nonna piuttosto che ai miei ricordi privati per cui a parte qualche cucchino di formaggio e qualche partita a carte serbo pochi ricordi allegri di questo grand’uomo che è stato il nonno.
Quando sono nata io, alle 3 meno venti del 21 aprile del 1987 il nonno era sveglio quella notte, mamma e papà non avevano detto a nessuno se sarei stata una bimba o un bel bambino.
E quando papà ha chiamato per avvertire tutti della mia nascita il nonno non l’ha nemmeno lasciato parlare e ha detto, so che è una bambina, la mia Jessika.
Ed ecco che infatti ero proprio una bimba ci aveva visto giusto il nonno.
So anche che la mia mamma e il nonno sono nati lo stesso giorno, il 16 ottobre e coincidenza io e il papà del mio ragazzo siamo nati lo stesso giorno… e allora mi coccolo nella convinzione che sia un segno e spero che da lassu’ il nonno protegga questa mia storia.
So che mi accompagnava in cortile, io con il triciclo e lui dietro con il suo bastone.
So che vestiva sempre in completo con giacca e camicia.
L’ unica immagine che mi appare alla mente quando penso a lui è quella in cui vestiva un costume marrone scuro, di lana pesante.
So che un giorno, quando avevo circa tre anni e mezzo si è ammalato.
E io volevo salvarlo dandogli da bere il mio Lisomucil, lo sciroppo per la tosse, che per me guariva tutti i mali.
Poi il nonno è sparito.
Nobn faceva piu parte della nostra vita benchè papà ne parli spesso e la nonna vada sempre a trovarlo al cimitero e io creda che da lassu ogni tanto butti un occhio nella mia bizzarra vita e mi dia una mano nei momenti difficili.
So che questa è stata la mia prima esperienza a confronto con una malattia.
il nonno aveva il cancro.
E io non lo sapevo, non l’ho mai saputo fino a qualche anno fa quando mia madre, convinta di avermene già parlato ha detto qualcosa a proposito della malattia del nonno e io che ancora non sapevo nulla sono corsa via piangendo.
Di sicuro il mio lisomucil non l’avrebbe salvato…
Mi sono sentita in quel momento di nuovo bambina.
In seguito ho voluto sapere tutto del nonno etra un informazione e l’altra ho scoperto che persona temeraria era.
E stamattina, aprendo un quaderno di ricette che la mamma aveva fatto per me qualche tempo fa ho potuto scoprire un’informazione che ancora non avevo sul nonno Antonio.
C’è la ricetta della torta di mele, e in piccolo, tra parentesi c’è scritto “La ricetta preferita del nonno Antonio”.
E allora mi è tornato alla mente lui, e ho voluto fare subito la torta per dirgli che non l’ho dimenticato.
Vi pubblico gli ingredienti sperando che anche voi possiate rendere felice un vostro nonno e condividere con me un po’ di ricordi felici.

                                               Torta di Mele del Nonno

INGREDIENTI:

5 mele renette o bienche
300 grammi di farina bianca
250 grammi di burro
180 grammi di zucchero
una bustina di lievito
una bustina di zucchero vanigliato

PREPARAZIONE:

Mescolate zucchero e uova e aggiungete poi il burro fuso.
Poco alla volta aggiungete la farina e continuate a mescolare, aggiungete poi le mele a tocchetti.
Mescolate ancora e poi aggiungte lievito e zucchero vanigliato.
Un ultima mescolate prima di mettere la torta in forno tra i 120 e i 140°.
Lasciate cuocere per circa un’ora.

Ed è pronta!!!!

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