Ricette

Galleria delle Meraviglie

Ecco un altro post, composto unicamente da fotografie, qui vi ho messo le mie preferite…

O meglio, una cernita delle mie preferite perché ci sono cosi tante cose e tanti luoghi in giappone che vorrei visitare e mostrarvi che insomma.. ho dovuto fare qualche taglio.

E ora ci resta solo un ultimo giorno di questo viaggio immaginario, un’ultima RICETTA oggi pomeriggio e poi domani…

E la conclusione perfetta é quella di offrirvi un GIVE AWAY!!!

Allora l’appuntamento con tutti voi, se siete interessati , é domani mattina! Regole, foto del premio e qualche parola a caso per fare quattro chiecchiere insieme!

 

30496fe28f4d4fc467b1e850ca7a5507 b4e380d34db55986a1e304d65726bc41 baby sumo festival cb2eaa23ca717d259b1a5a730a1be5de Cherry blossoms in Kyoto, Japan entrata di un tempio, kyoto Heian Jingu Shrine, Kyoto, Japan Honpuku-ji Temple, The Water Temple - Mizumido, Awaji city, Awaji island, Hyogo, Japan. Design of Tadao Ando Itsukushima shrine, Japan Kibune Shrine in Kyoto, Japan Photo ‘Maidens at shrine entrance’, by photographer Shoichido Kurihara, 1930s. #vintage #Japan #1930s Sakuragawa river, Japan Shinto garden #japan shinto temple at tamba tipico abito da sposa giapponese Tomi-Shrine, Nara, Japan torre di tokyo una bimbina giapponese

Geisha

Ci ritroviamo una seconda volta in questo primo giovedi’ di luglio per poter affrontare con voi una nuova parte di questo viaggio in Giappone.

Oggi non esploreremo una nuova città ma piuttosto una tradizione, vedremo il ruolo di una casta di donne fondamentali nella storia Giapponese.

Parleremo delle Geishe.

Geisha è l’unione di due kanji che significano “arte” e “persona”: significa quindi “persona esperta nelle belle arti , nell belle maniere”

La Geisha e’ una professionista nell’arte di intrattenere ed allietare noiose cene d’affari.

Una geisha coniuga studiata spontaneità e raffinato artificio.
La sua conversazione e’ attenta e elegante.

La bellezza della geisha e’ insita nella sua padronanza della canzone, della musica , del ballo , dell’abbigliamento, della raffinata presenza in qualunque occasione le si presenti.

Lo scopo di una geisha e’ di arrivare a rappresentare la perfetta incarnazione dell’iki, canone estatico su cui si basa l’essenza dell’essere giapponese. Per noi occidentali “l’iki” potrebbe essere tradotto con il termine “grazia” intesa in senso ampio.

La geisha studia la parte coinvolgendo tutto il suo essere : la modulazione del respiro, la silhouette, le acconciature.

Ma anche il tono della voce, l’abbigliamento e il modo di camminare.

La voce deve poter variare la tonalita’ raccogliendo una gamma che spazia da dalla malinconia al brio.

Il trucco facciale e’ particolare: la bocca va ridisegnata in modo da mostrare, col ritmo delle labbra, rilassatezza e tensione assieme.

Il colletto del kimono deve lasciare scoperta la nuca affinche’ appaia la seduzione di una breve apertura sull’intimita’ del corpo.

I capelli normalmente lisci e di colore “nero lucente e profondo devono essere acconciati secondo un adeguato canone estetico.

Una figura ben distinta dalla geisha è quella della “maiko” (“danzatrice”),ragazza giovanissima che studia per divenire geisha.

Essa è ben riconoscibile dal kimono molto più colorato, con maniche e obi allungato.

Anche le maiko sono richiestissime sul lavoro, appunto per questa loro giovinezza e il loro candore.

Maiko e Geishe possono sembrare delle donne oggetto ma questo é solo quello che devono lasciar credere all’uomo.

In realtà sono loro a dirigere la conversazione e a portare in una compleassa e lenta danza l’uomo che intrattengono,la  dove vogliono condurlo.

Una delle mie caste storiche preferite.

Ora vi lascio a una nuova galleria fotografica, per vedere i costumi, i colori e i trucchi di queste meravigliose figure del passato giapponese.

Un abbraccio a tutti e preparatevi domani e dopodomani per le ultime tappe di questo viaggio!

Geisha moderna, nell’esecuzione di una tipica danza.

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La danza con il ventaglio, durante la seconda guarra mondiale era una delle più richieste dagli stranieri presenti in suolo giapponese.

calzature geisha

Le tipiche calzature della geisha. Imparare a camminare in equilibrio in queste “scarpe” era una delle tappe fondamentali dell’apprendistato di una Maiko per diventare una vera Geisha.

Ogni pezzo dell’acconciatura della Geisha era fondamentale ed aveva un signficato ben preciso. Il nastro rosso nei capelli per esempio indicava la perdita della sua innocenza.

L’acconciatura con i fiori era la più richiesta per il festival di primavera. Al festival partecipavano solo le geishe più richieste ed era una vera lotta per ottenere una parte nello spettacolo. Pero ttenre queste acconciature le geishe dovevano restare immobili per svariate ore per cui le pettinature si creavano il giorno precedente allo spettacolo. Le geishe dovevano quindi dormire su rigidi cuscini alti e spezzi in modo che la nuca non toccasse il suolo e che la pettinatura non si rovinasse.

Geishe, foto degli inizi del ‘900.

Geisha, Yachiyo. Vestita per la tipica danza Odori. (b.1887 – d.1924)

Foto originale del 1880, ricolorata in seguito (non da me). Le Geishe non dovevano mai restare incinta. Il fatto che avessero quindi un bambino é un fatto più unico che raro.

Geisha e apprendiste inizi 1900

Geisha con violino, 1905

Geishe. 1910

Una Gheisha all’ingresso di una tipica casa giapponese.

Kimono, abito trazdizionale giapponese.

Differenza tra Maiko e Geisha. Geisha si puo’ anche dire Geiko, che é in realtà la traduzione più corretta del termine.

Acconciatura tipica.

Acconciature tipiche.

Due Maiko, nel quartiere delle case da te, il quartiere Ponto-cho.

La danza dei Ventagli

 

 

Origami Cocktail

origami1Buongiorno a tutti, eccoci, sempre in tema con la nostra settimana giapponese …

Il primo post di oggi sarà uno dei cocktail di Marzio, uno pensato apposta per mischiare la tradizoone giapponese a quella italiana. Mentre per il secondo post dovrete aspettare questo pomeriggio…

Ma intanto, pronti per la vita notturna di Tokyo?

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Vi lascio nelle mani di Marzio …

marziobarman

Quando Jessika mi ha chiesto di preparare un cocktail giapponese o quanto meno ispirato al paese del sol levante, mi sono sentito perduto!

Avevo già spremuto le mie meningi nei mesi passati per creare ricette elaborate, e tanti aromi e idee le avevo già usate.

Così pensando alle mie più recenti esperienze lavorative, che mi hanno visto impegnato con una delle tradizioni più italiane che ci siano, gli Sparkling Cocktails, cioè tutti quei cocktails come i Mimosa, Testa Rossa, Bellini etc… ho trovato un modo per raggiungere il Giappone e i suoi cocktail partendo diretamente dall’Italia.

Per cui, perché non partire proprio da una nostra tradizione e aggiungergli quel tocco di nipponico che manca?

Un cocktail che abbia una semplicità e una pulizia tipiche giapponesi, tipo… tipo un origami!

ORIGAMI COCKTAIL!

Prendete un bel calice da vino bianco,a tulipano sarebbe meglio,fatelo raffreddare,ora prendete 4 ribes, pestateli sul fondo del bicchiere, versate ora del vino spumante satèn, un Franciacorta morbido e riempite fino a metà bicchiere …Versate piano per fare meno schiuma pôssibile e aspettate che la schiuma scenda.

japanese rice beerOra prendete una bottiglia di birra di riso, e versando piano piano colmate il bicchiere con la birra.

Otterrete uno sparkling cocktail delicato leggero adatto ad accompagnare ogni tipologia di cibo.

Per decorarlo?

Facile!

Una piccola Gru di carta da poggiare sul bicchiere!

E mentre sorseggiate il vostro cocktail vi do anche la spigazione di questo termine ORIGAMI che magari non tutti conoscono:

Con il termine orìgami si intende l’arte di piegare la carta (折り紙)o-ri-gami, termine derivato dal giapponese, ori che significa  piegare e kami: carta.

Origami é anche un sostantivo e identifica anche l’oggetto che deriva dalla piega della carta come questo magnifico dragone.

Buona Continuazione, il vostro viaggio virtuale in Giappone non é ancora finito!

 

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Origami Cocktail

origami1Buongiorno a tutti, eccoci, sempre in tema con la nostra settimana giapponese …

Il primo post di oggi sarà uno dei cocktail di Marzio, uno pensato apposta per mischiare la tradizoone giapponese a quella italiana. Mentre per il secondo post dovrete aspettare questo pomeriggio…

Ma intanto, pronti per la vita notturna di Tokyo?

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Vi lascio nelle mani di Marzio …

marziobarman

Quando Jessika mi ha chiesto di preparare un cocktail giapponese o quanto meno ispirato al paese del sol levante, mi sono sentito perduto!

Avevo già spremuto le mie meningi nei mesi passati per creare ricette elaborate, e tanti aromi e idee le avevo già usate.

Così pensando alle mie più recenti esperienze lavorative, che mi hanno visto impegnato con una delle tradizioni più italiane che ci siano, gli Sparkling Cocktails, cioè tutti quei cocktails come i Mimosa, Testa Rossa, Bellini etc… ho trovato un modo per raggiungere il Giappone e i suoi cocktail partendo diretamente dall’Italia.

Per cui, perché non partire proprio da una nostra tradizione e aggiungergli quel tocco di nipponico che manca?

Un cocktail che abbia una semplicità e una pulizia tipiche giapponesi, tipo… tipo un origami!

ORIGAMI COCKTAIL!

Prendete un bel calice da vino bianco,a tulipano sarebbe meglio,fatelo raffreddare,ora prendete 4 ribes, pestateli sul fondo del bicchiere, versate ora del vino spumante satèn, un Franciacorta morbido e riempite fino a metà bicchiere …Versate piano per fare meno schiuma pôssibile e aspettate che la schiuma scenda.

japanese rice beerOra prendete una bottiglia di birra di riso, e versando piano piano colmate il bicchiere con la birra.

Otterrete uno sparkling cocktail delicato leggero adatto ad accompagnare ogni tipologia di cibo.

Per decorarlo?

Facile!

Una piccola Gru di carta da poggiare sul bicchiere!

E mentre sorseggiate il vostro cocktail vi do anche la spigazione di questo termine ORIGAMI che magari non tutti conoscono:

Con il termine orìgami si intende l’arte di piegare la carta (折り紙)o-ri-gami, termine derivato dal giapponese, ori che significa  piegare e kami: carta.

Origami é anche un sostantivo e identifica anche l’oggetto che deriva dalla piega della carta come questo magnifico dragone.

Buona Continuazione, il vostro viaggio virtuale in Giappone non é ancora finito!

 

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Ramen

Ramen, Ramen, Ramen, Ramen, Ramen, Ramen, io adorooooo il RAMEN !!!

PicsArt_1404054695544Il ramen (ラーメン,拉麺) è uno dei piatti tipici Giapponesi per eccellenza. Sono delle specie di spaghetti che possono essere fatti a base di frumento o di grano saraceno, servite in un brodo di verdure, di carne o di pesce, insaporito con miso e salsa di soia e guarnito con carne,uova, pesce, alghe, funghi e altre verdure varie.

Questo piatto dall’aria semplice é in realtà un gran lavoro di ricercatezza, di mix di gusti e sopprattutto richiede una lunga preparazione per essere veramente buono e gustoso.

Qui da me ci siamo cimentati più volte, sia io che il mio compagno nella realizzazione del Ramen e dopo molti e molti tenativi siamo finalmente arrivati alla versione perfetta, e cosi’ come prima ricetta di questa nostra settimana in Giappone vi regalo i RAMEN.

Sperando piacciano a voi quanto piacciono a me.

Ecco allora come fare …

PicsArt_1404053859369INGREDIENTI e PREPARAZIONE:

Molta immaginazione per credersi in Giappone, un una stanza dalle pareti di legno e di carta, seduti su comodi cuscini morbidi, muniti di bacchette e con un bicchiere di Sake con cui brindare alla riuscita della ricetta.

Quando la vostra mente vi avrà trasportato in Asia, in questo appartamentino rustico potrete iniziare a pensare ai veri ingredienti.

Prendetevi tutto il tempo che volete, potete anche ricreare un ambiente giapponese in casa vostra ,mangiando seduti a terra al tavolino del soggiorno.

2 litri di brodo, potete farlo di verdure, di pollo o manzo o ancora di pesce. Questo dipende anche dagli ingredienti che volete utilizzare in seguito come guarnitura.

Nel nostro caso, brodo di carni miste.

Se siete di fretta, per velocizzare la ricetta ci sono dei brodi già pronti. Quello Star é un valido sostitutoma anche quello della Lionel che purtroppo pero’ in Italia non si vende.

Se invece avete tempo potete fare il brodo in modo tradizionale e mentre l’acqua bolle ci si dedicherà al resto.

Per “l’arrosto”:

1/2 kg di carne di maiale

1 cucchiaio di pasta di miso (se non sapete cos’é ho fornito una traduzione di tutti i termini utili nel post di ieri)

1 cucchiaio di salsa di soia

Da aggiungere al brodo: 

3 spicchi d’aglio, spellato

1 mazzetto di cipollotti o di porri giapponesi o il porro europeo se non avete altro

4 cucchiai di salsa di soia

1/2 bicchiere di sake

1 cucchiaio di olio di sesamo

3 cucchiai di miso

Altre guarnizioni (o guarniture? mmm… come si dice in italiano? per guarnire insomma)

spaghetti giapponesi (se mancano quelli non é un vero Ramen, eheh)

1 uovo sodo per persona

un paio di cucchiai di mais (se vi piace)

germogli di soia passati leggermente in padella con un cucchiaino di olio di sesamo

1 fetta spessa di pancette, affumicata o no secondo i vostri gusti.

E ora possiamo cominciare a preparare il tutto …

Torniamo al nostro brodo di base e aggiungete tutti gli ingredienti che vi ho scritto
nell’apposita lista, più la fetta spessa di pancetta che metterete a bollire ma che ritirerete dopo una decina di minuti.

PicsArt_1404054066924E mentre il brodo prende sapore con gli ingredienti che abbiamo aggiunto passiamo all’arrosto di maiale.

Spennellate la vostra carne con un mix di salsa di soia e di pasta di miso, potete anche aggiungere un cucchiaino di olio di sesamo se volete. E fate cuocere la carne in forno a 180° per circa 1 ora e mezza, girandola ogni dieci minuti e continuando a spennellarla del mix soia-miso. Ammetto che sia una gran lavorata ma vi prometto che il risultato finale varrà pena, che stupirete tutti i vostri ospiti, e che voi stessi sarete magicamente trasportati in giappone dal gusto di questo meraviglioso piatto tradizionale.

Comunque tornando a noi, mentre l’arrosto cuoce e la zuppa bolle potrete mettere a bollire le vostre uova per 7 minuti esatti e poi farle raffreddare, spellarle e tagliarle a metà. Il tuorlo sarà ancora leggermente liquido ed é esattamente la cottura che cerchiamo.

Ci si deve anche occupare della fettona di pancetta che avevamo fatto bollire prima, tagliatela a dadini e mettetela in una padella antiaderente con i germogli di soia e un cucchiaio di olio di sesamo. E fate colorare il tutto per pochi minuti in modo che i germogli di soia restino croccanti.

Mettete la preparzione da parte, insieme alle uova.

Spegnete il brodo-zuppa-ramen. Controllate che la vostra carne sia cotta e tagliatela a fettina (una fettina per voi, per assaggiare se l’arrosto é buono é d’obbligo).

Fate cuocere in acqua bollente per circa un minuto i vostri spaghetti giapponesi e scolateli.

E ora assembliamo il tutto: Spaghetti, zuppa, 2 fettine di carne, mezzo uovo, i germogli di soia e la pancetta. Controllate che ci sia tutto nella vostra ciotola e magari che sia disposto in modo carino.

E poi servite, caldo, fumante!

Sarà una delizia per il palato, e se avete avuto anche modo di ricreare un’ambiente giapponese nella vostra casetta saprete che il nostro viaggio virtuale é cominciato.

Buon Appetito, anzi, いただきます  (Itadakimasu!) che tradotto letteralmente sarebbe: grazie per il cibo che sto per mangiare, per cui:

いただきます !!!

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Ramen

Ramen, Ramen, Ramen, Ramen, Ramen, Ramen, io adorooooo il RAMEN !!!

PicsArt_1404054695544Il ramen (ラーメン,拉麺) è uno dei piatti tipici Giapponesi per eccellenza. Sono delle specie di spaghetti che possono essere fatti a base di frumento o di grano saraceno, servite in un brodo di verdure, di carne o di pesce, insaporito con miso e salsa di soia e guarnito con carne,uova, pesce, alghe, funghi e altre verdure varie.

Questo piatto dall’aria semplice é in realtà un gran lavoro di ricercatezza, di mix di gusti e sopprattutto richiede una lunga preparazione per essere veramente buono e gustoso.

Qui da me ci siamo cimentati più volte, sia io che il mio compagno nella realizzazione del Ramen e dopo molti e molti tenativi siamo finalmente arrivati alla versione perfetta, e cosi’ come prima ricetta di questa nostra settimana in Giappone vi regalo i RAMEN.

Sperando piacciano a voi quanto piacciono a me.

Ecco allora come fare …

PicsArt_1404053859369INGREDIENTI e PREPARAZIONE:

Molta immaginazione per credersi in Giappone, un una stanza dalle pareti di legno e di carta, seduti su comodi cuscini morbidi, muniti di bacchette e con un bicchiere di Sake con cui brindare alla riuscita della ricetta.

Quando la vostra mente vi avrà trasportato in Asia, in questo appartamentino rustico potrete iniziare a pensare ai veri ingredienti.

Prendetevi tutto il tempo che volete, potete anche ricreare un ambiente giapponese in casa vostra ,mangiando seduti a terra al tavolino del soggiorno.

2 litri di brodo, potete farlo di verdure, di pollo o manzo o ancora di pesce. Questo dipende anche dagli ingredienti che volete utilizzare in seguito come guarnitura.

Nel nostro caso, brodo di carni miste.

Se siete di fretta, per velocizzare la ricetta ci sono dei brodi già pronti. Quello Star é un valido sostitutoma anche quello della Lionel che purtroppo pero’ in Italia non si vende.

Se invece avete tempo potete fare il brodo in modo tradizionale e mentre l’acqua bolle ci si dedicherà al resto.

Per “l’arrosto”:

1/2 kg di carne di maiale

1 cucchiaio di pasta di miso (se non sapete cos’é ho fornito una traduzione di tutti i termini utili nel post di ieri)

1 cucchiaio di salsa di soia

Da aggiungere al brodo: 

3 spicchi d’aglio, spellato

1 mazzetto di cipollotti o di porri giapponesi o il porro europeo se non avete altro

4 cucchiai di salsa di soia

1/2 bicchiere di sake

1 cucchiaio di olio di sesamo

3 cucchiai di miso

Altre guarnizioni (o guarniture? mmm… come si dice in italiano? per guarnire insomma)

spaghetti giapponesi (se mancano quelli non é un vero Ramen, eheh)

1 uovo sodo per persona

un paio di cucchiai di mais (se vi piace)

germogli di soia passati leggermente in padella con un cucchiaino di olio di sesamo

1 fetta spessa di pancette, affumicata o no secondo i vostri gusti.

E ora possiamo cominciare a preparare il tutto …

Torniamo al nostro brodo di base e aggiungete tutti gli ingredienti che vi ho scritto
nell’apposita lista, più la fetta spessa di pancetta che metterete a bollire ma che ritirerete dopo una decina di minuti.

PicsArt_1404054066924E mentre il brodo prende sapore con gli ingredienti che abbiamo aggiunto passiamo all’arrosto di maiale.

Spennellate la vostra carne con un mix di salsa di soia e di pasta di miso, potete anche aggiungere un cucchiaino di olio di sesamo se volete. E fate cuocere la carne in forno a 180° per circa 1 ora e mezza, girandola ogni dieci minuti e continuando a spennellarla del mix soia-miso. Ammetto che sia una gran lavorata ma vi prometto che il risultato finale varrà pena, che stupirete tutti i vostri ospiti, e che voi stessi sarete magicamente trasportati in giappone dal gusto di questo meraviglioso piatto tradizionale.

Comunque tornando a noi, mentre l’arrosto cuoce e la zuppa bolle potrete mettere a bollire le vostre uova per 7 minuti esatti e poi farle raffreddare, spellarle e tagliarle a metà. Il tuorlo sarà ancora leggermente liquido ed é esattamente la cottura che cerchiamo.

Ci si deve anche occupare della fettona di pancetta che avevamo fatto bollire prima, tagliatela a dadini e mettetela in una padella antiaderente con i germogli di soia e un cucchiaio di olio di sesamo. E fate colorare il tutto per pochi minuti in modo che i germogli di soia restino croccanti.

Mettete la preparzione da parte, insieme alle uova.

Spegnete il brodo-zuppa-ramen. Controllate che la vostra carne sia cotta e tagliatela a fettina (una fettina per voi, per assaggiare se l’arrosto é buono é d’obbligo).

Fate cuocere in acqua bollente per circa un minuto i vostri spaghetti giapponesi e scolateli.

E ora assembliamo il tutto: Spaghetti, zuppa, 2 fettine di carne, mezzo uovo, i germogli di soia e la pancetta. Controllate che ci sia tutto nella vostra ciotola e magari che sia disposto in modo carino.

E poi servite, caldo, fumante!

Sarà una delizia per il palato, e se avete avuto anche modo di ricreare un’ambiente giapponese nella vostra casetta saprete che il nostro viaggio virtuale é cominciato.

Buon Appetito, anzi, いただきます  (Itadakimasu!) che tradotto letteralmente sarebbe: grazie per il cibo che sto per mangiare, per cui:

いただきます !!!

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Maki

GIAPPONE | 1 Luglio 2014 | By

Buongiornoooooo, di nuovo, a tutti, ecco il secondo post di oggi e finalmente la prima ricetta giapponese. Oggi vi mostro passo passo come fare i MAKI, un tipo particolare di sushi.

Ho deciso di non mostrarvi i sushi e il sashimi perché sono ricette piùttosto facili sia nella preparazione che nell’esecuzione, per i maki invece ci vuole un po’ di abilità manuale e di pratica e poi, sono cosi carini! 😉

Occorrente per preparare i maki:

una stuoia di bamboo

una confezione di alghe nori (la spiegazione delle parole che non conoscete é nel post precedente)

una confezione di zenzero a fettine in salamoia

un pacco da 500 gr. di riso per sushi

un tubetto di pasta wasabi

salsa di soia

aceto di riso (più o meno una decina di cucchiaini da caffé)

1 cucchiaino di zucchero

 

1 cucchiaino di sale

E per il ripieno potete sbizzarrirvi, salmone,orata o tonno crudi, avocado, cetrioli, gamberi, formaggio fresco (tipo philadelphia) uova di pesce, cipollotto a fettine … assecondate i vostri gusti e tutto andrà per il meglio.

Per preparare i Maki:

maki jessPer prima cosa lavate bene il riso fino a che l’acqua di lavaggio torna ad essere trasparente.

Mettetelo poi a bollire, mettendo poca più acqua del livello del riso. Quando il riso é cotto (circa 15 minuti dopo) lasciatelo raffreddare per una ventina di minuti e intanto mescolate l’aceto di riso, il sale e lo zucchero e una volta che il riso si sarà raffreddato aggiungeteli e mescolate il tutto lentamente e accuratamente.

Tagliate i vostri ingredienti per il lungo in sottili striscioline e tagliate il pesce, anch’esso per il lungo ma di una taglia un po’ più grande del resto degli ingredienti.

Sulla stuoia di bamboo appoggiate l’alga nori, spalmate il riso che ora sarà appiccicoso, spalmate con il dito la pasta wasabi se volete metterne (fate attenzione é piccante, per cui vi consiglio di assaggiarla prima di avere brutte sorprese). Mettete le verdure o il formaggio se avete deciso di metterli e poi il vostro pesce e alla fine con un abile gesto di mano cominciate ad arrotolare il tutto aiutandovi con la stuoia. In seguito tagliate tutto della taglia di un boccone, ed é gia pronto per essere mangiato. Intingetelo nella salsa di soia, o anche in salsa di soia mista a wasabi se siete coraggiosi.

いただきます

(buon appetito)

maki jessika

Piccolo Dizionario della Cucina Giapponese

charenji-jitenCome avete potuto vedere nei giorni precedenti, seavete potuto seguire il mio blog, stiamo vivendo un viaggio virtuale nella cucina, nelle tradizioni e nella cultura giapponese.

Ma per poter affrontare serenamente queste ricette si deve capire di cosa si parla, vi offro quindi un mini dizionario, con le parole più ricorrenti nei ricettari giapponesi, in modo che possiate eseguire tutte le preparazioni che vi propongo, ma anche quelle tutte quelle raccolte nei libri di ricette o su internet in generale.

Alcuni nomi dall’aria buffa, o dalla pronuncia complicate si rivelano in realtà semplici ingredienti tipici e si sa che quando si capisce qualcosa, si ha meno paura di provare, testare e riprodurre.

E poi, sapere cosa si compra, creare dei piatti coscienti di cosa usiamo fa bene anche a noi, ci rassicura e ci spinge a provare sempre di più, sperimentare e metterci alla prova.

E cosi, prima di passare alla ricette:

Kodansha Kanji Learner's DictionaryEcco il dizionario di Giapponese Culinario offerto dapic_v2

Agar Agar = Estratto di alghe giapponesi che permette di creare la gelatina, inspessire le salse, etc etc

imagesCha (緑茶) = Thé verde giapponese

Daikon = Specie di ravanello bianco utilizzato sopprattutto nelle insalate 

Harusame = Spaghetti di soia

Karashi = Specie di senape piuttosto piccante

Maki-zushi (maki) = Sushi arrotolato in un alga (dall’interno verso l’esterno, salmone o tonno crudi, riso bollito e alga)

Mirin = Sake dolce, alcolico a base di riso dal colore trasparente, puo avere diversa gradazioni alcoliche, dai 13° fino ai 50°

Miso = Pasta di soia fermentata, ne esistono di tre tipi, bianca, rossa e marrone, dalla meno salata alla più salata, usata in moltissimi piatti, per insaporire carni arrosto, ma anche e sopprattutto per le zuppe (Ramen)

Nori (海苔) = Alga

onigiri-collageOnigiri (おにぎり) = Polpette di riso di forma triangolare, tenute insieme da un’alga (Niri), le vediamo in quasi tutti i cartoni animati giapponesi

Ponzu = Piccolo limone verde (una sorta di Lime)

Ramen (ラーメン) = Preparazione diffusa in tutta l’Asia, con un po di differenze da paese a paese, in generale é una zuppa nella quale vengono inserite della pasta, mezzo uovo bollito, delle fettine di maiale arrosto, o del pesce, e altri vari ingredienti … UN PIATTO DELIZIOSO, come scoprirete a breve!!! Io ne vado matta! 

Sake (酒) = La parola significa letteralmente alcol, ma da ormai delle centinaia di anni ha preso il significato di un preciso alcolico, a base di riso, e come per noi il vino e la grappa puo’ avere varie gradazioni, gusti leggermente diversi, e usi diversi, dall’aperitivo al digestivo. 

Sashimi (刺身) = Piatto giapponese composto da tranci sottili di pesce crudo

Soba (そば) = Tipo di spaghetti prodotto con della farina di grano saraceno (grano nero per intenderci)

Sômen = Tipo di spaghetti che assomiglia molto ai nostri italiani, prodotti con farina di grano

maguro_sushi_postcard-r03e9f37895cd4c398eb54775b3919775_vgbaq_8byvr_324Sushi = Piatto tipico giapponese, fini lamelle di pesce crudo adagiate su polpettine di riso

Tempura (天ぷら) = Tipo di panatura 

Tôfu (豆腐) = Una specie di formaggio di soia

Udon (うどん) = Anche questo é un tipo di pasta prodotto con farina di grano, ma più largo e spesso, assomiglia un po’ ai nostri bigoli o bucatini o a degli spaghettoni

Wasabi (山葵) = Salsa dal colore verde acceso, piccante, estratta dalla radice di rafano

made in japan 1Yakitori (焼鳥) = Spiedini di pollo accompagnati da una salsina dolce, ora il termine prende un significato più ampio indicando diversi tipi di spiedini giapponesi


E con quest’ultima parola abbiamo finito il nostro dizionario culinario giapponese, conoscendo questi termini dovreste potervi muovere attraverso le ricette come cuochi provetti.

E noi ci ritroviamo domani per la prima ricetta

MADE IN JAPAN!

 

Galleria Fotografica Giapponese

GIAPPONE | 30 Giugno 2014 | By

IT:

Il bello di questo nostro viaggio virtuale? 

Possiamo passare da Sapporo a Tokyo, da Kyoto a Osaka senza preoccuparsi della strada.

E possiamo passare dal presente al passato senza rispettare la linea del tempo, senza bisogno di futuristici viaggi temporali, solo con i nostri occhi e la nostra mente.

Preparatevi allora a camminare con me in questo paese di tradizioni e di modernità, dimenticate il mondo intorno a voi e immergetevi in queste fotografie magnifiche e senza tempo.

Ancora una volta, buon viaggio!

jkguvk

FR:

La beauté de notre voyage virtuel?

Nous pouvons passer de Sapporo à Tokyo, de Kyoto à Osaka sans se soucier de la route.

Et nous pouvons passer du présent au passé sans tenir compte de la ligne de temps, sans avoir contrainte, sans machine à voyajer dans le temps, libres, seulement avec nos yeux et nos esprits.

Alors préparez-vous à marcher avec moi dans ce pays de traditions et de modernité, oubliez le monde autour de vous et plongez-vous dans ces photos magnifiques et intemporelles.

Encore une fois, un bon voyage!

 

Tadami-Line, Fukushima, Japan

Tadami-Line, Fukushima, Japan

Dogo Onsen Hot Spring Yunomachi Dogo Matsuyama city, Ehime prefecture, Japan.

Kyoto, Japan

Tempio di Houkanji, Kyoto, Japan

Torre di Tokyo

Senso-ji temple, Tokyo, Japan

Miyajidake shrine, Japan

Kokura Castle, Fukuoka, Japan

Kokura Castle, Fukuoka, Japan

Ancient and Modern, Kyoto, Japan

Modern Kyoto, Japan

Stazione di Kyoto, Japan

Kiyomizu Temple, Kyoto, Japan

Kyoto, Japan

Mercato coperto (Nishiki Market), Kyoto

Esempio di architettura moderna, Kyoto

Fushimi Inari, Kyoto, Japan

Ginkaku-ji, Japan

Tsutomu Nihei, Japan

Tokyo, Japan

Gion, quartiere di Kyoto, Japan

Kenrokuen, Kanazawa, Japan

Ginzan, Yamagata, Japan

Ginzan Onsen, Japan

Jiufen

L’entrata, molto piccola, di una tipica casa da té giapponese

Festival delle Lanterne di Bamboo, Taketa, Oita, Japan

Towanda, Aomori Prefecture, Japan

Kyoto, Japan

Una Settimana in Giappone

GIAPPONE | 30 Giugno 2014 | By

articolo 1 M

Dopo due settimane piene di preparativi, ecco la sorpresa che avevo in mente ve la spiego meglio, anche se ieri ho già anticipato qualcosa.

Vi propongo un viaggio virtuale in GIAPPONE, una vacanza nella cultura, nelle tradizioni e nella cucina giapponese.

Una settimana in Giappone.

Un articolo al giorno, ogni giorno per una settimana, un bagno completo in una delle mie passioni, il Giappone, con la sua storia, la sua arte e sopprattutto alcune delle ricette più popolari (e più buone).

E alla fine della settimana un GIVE AWAY, un gioco insomma, con un premio in palio che vi svelero’ alla fine della settimana, a cui tutti potrete partecipare.

Voglio portarvi con me, farvi attraversare le risaie, camminare per le strade di Tokyo, giocare con alcuni alimenti tipici, vorrei trasmettervi il mio amore per questo paese che mi ha preso il cuore da qualche anno.

Il giappone é infatti uno dei paesi più ricchi culturalmente, più all’avanguardia per quanto riguarda la tecnologia ma anche uno dei paesi con le tradizioni più affascinanti, dalle Geishe ai Samurai, e anche se spesso non ce ne rendiamo conto é anche uno dei paesi che ci fa crescere, con i suoi cartoni animati che hanno stupefatto molte generazioni.

Il Giappone ingloba insomma tante di quelle cose interessanti, a volte astruse ma sempre magiche che stimolano la voglia di conoscenza di chi come me ama i viaggi e la storia, ma anche la cucina, l’arte e l’innovazione.

Per cominciare e, per cosi dire, mettervi l’acquolina in bocca vorrei iniziare con una galleria fotografica di questo paese ricco di contrasti, di storia e di magia.

Auguro a tutti un buon viaggio, sperando possiate passare una buona settimana in mia compagnia e auguro già buona fortuna a tutti quelli che vorranno partecipare al Give Away questo fine settimana!

A domani!

さようなら

(sayonara=arrivederci)

Il Samurai era l’equivalente giapponese dei baroni d’Inghilterra,degli aristocratici feudali in Francia e dei principi regionali in Germania, che hanno governato il paese, rappresentando al contempo il loro re o imperatore. Erano la casta dominante del 12 ° secolo.

articolo 1 A

Sushi e Maki, due dei piatti giapponesi più famosi al mondo, composti da riso, verdure (a volte), alghe (nel caso dei maki) e pesce crudo.

articolo 1 C

Tempio giapponese, in giappone la “religione” più diffusa é il buddismo, e il tempio é il loro luogo di culto comein europa lo sono le chiese.

articolo 1 D

Tokyo, capitale del Giappone, città multiculturale che ospita più di 13milioni di abitanti.

articolo 1 E

L’Hirosaki Park, e il suo castello sono uno dei luoghi migliori per poter assistere alla fioritura dei cigliegi in Giappone.

articolo 1 F

Il santuario Fushimi Inari a Kyoto.

articolo 1 G

Le lanterne giapponsei sono accese e lasciate volare in molti casi, dalla commemorazione per un defunto, ad un matrimonio, ma vogliono anche dire perdono e sono quindi offerte in caso si voglia fare pace con un conoscente, amico o parente.

articolo 1 H

L’arte del tiro con l’arco é una delle più diffuse in Giappone e questa tradizione rimonta al tempo dei Samurai, che oltre al dover saper usare la Katana (la spada giapponese) dovevano essere anche abili tiratori.

Una delle stazioni della matro di Tokyo, e le passeggere che sfoggiano una moda alquanto bizzarra. 😉

articolo 1 N

Lottatori di Sumo.

articolo 1 O

Il Kawachi Wisteria Garden, uno dei posti che vorrei proprio vedere prima di morire.

articolo 1 P

Una Geisha. Le Geishe, figure emblematiche del Giappone del passato erano artiste, intrattenevano ospiti importanti cantanto, suonando e facendo conversazione. Anche se con la povertà della loro epoca spesso dovevano spingersi oltre, restano comunque una delle figure chiave per capire e conoscere la cultura giapponese. Se per caso amate la lettura vi consiglio un libro bellissimo che parla proprio di loro: “Memorie di una Geisha”. Trattasi un romanzo realista, ben scritto e molto interessante. L’autore inserisce dati storici reali e precisi per strutturare il suo libro. Vale proprio la pena leggerlo.

articolo 1 Q

Esempio di un Anime giapponese. Anime e Manga sono rispettivamente l’equivalente dei cartoni animati e dei fumetti per l’Europa. Ne esistono vari generi ma approfondiremo più in là.

articolo 1 R

Collezione di Manga

articolo 1 S

Chi non conosce Sailor Moon? Uno degli Anime giapponesi più conosciuto al mondo. Un cartone animato che ha tenuto molte bambine e anche qualche bambino incollati allo schermo della tv per ore!

articolo 1 T

Una delle stampe di Katsushika Hokusai, pittore e incisore giapponese, realizzatore di Ukiyo-e. I suoi lavori furono un’importante fonte di ispirazione per molti impressionisti europei come Claude Monet e postimpressionisti come Vincent Van Gogh.

articolo 1 U

Una Geisha rappresentata nella tipica cerimonia del Thé.

articolo 1 V

Acconciatura di una Geisha. Il colore del nastro nei capelli indicava se era vergine o no. Una tradizione giapponese era quella di mettere all’asta il Mizuage, la verginita della geisha insomma. Per questo quando parliamo della geisha come artista, o come prostituta dobbiamo fare attenzione ai termini che utlizziamo e anche ricordare che parliamo di una cultura completamente diversa dalla nostra.

articolo 1 Z

Il Byōdō-in, tempio buddista costruito nel 1052 nella città di Uji, che fa parte della prefettura e della provincia di Kyoto.

Un Bento é una scatola portavivande tipica, gli studenti la portano a scuola per il pranzo, ma anche gli adulti la usano e la portano al lavoro. Riempire un Bento é diventata un’arte e in Giappone esistono ormai numerosi concorsi di composizione di Bento.